Odontoiatria in 3D: “Il dentista hi-tech”. Lo sviluppo dell’odontoiatria nell’era digitale.

Gentili pazienti bentrovati.

Ogni giorno l’evoluzione e la digitalizzazione sono centrali in questo mondo che va sempre più veloce.

Questi avventi hanno anche un grandissimo impatto sull’odontoiatria, essendo un tema di di grande attualità e che suscita un elevato interesse per i professionisti del settore.

Dobbiamo sempre tenere a mente che per molte persone entrare nella sala d’attesa del dentista rappresenta uno stato di ansia. La rivoluzione hi-tech ha coinvolto anche l’ambito odontoiatrico, per migliorare le varie procedure/protocolli e migliorare i benefici sia dei pazienti, sia dei professionisti della salute orale.

Tutte le innovazioni in campo odontoiatrico, e non solo in questo, sono volte a migliorare la precisione, aumentare notevolmente la velocità degli interventi ,per personalizzare ed assicurare il successo delle cure e, di conseguenza, rendere ottimale la nostra salute orale.

 

 

Ulteriore aspetto positivo di questa digitalizzazione consiste sia nella riduzione dell’invasività delle cure (grazie ai nuovi mezzi ed alle nuove tecniche che sono a disposizione), sia ad aumentare la sicurezza dei pazienti (ad esempio per quanto riguarda le radiografie esponendo il soggetto ad una quantità minore di radiazioni).

La digitalizzazione mostra avere, inoltre, un approccio psico-sociale nel senso che mostra una particolare attenzione all’estetica e all’invisibilità di alcuni trattamenti odontoiatrici: ad esempio in ambito ortodontico, grazie all’utilizzo di materiali innovativi, si potranno utilizzare apparecchi quasi invisibili apportando anche dei miglioramenti nelle relazioni sociali, soprattutto in età adolescenziale.

 

Anche per quanto riguarda l’ambito della protesi ci sono state notevoli innovazioni. Queste riguardano soprattutto la fase iniziale: cioè le impronte.

In passato queste venivano prese (in limitati casi e/o situazioni in cui risulti necessario, vengono ancora oggi prese così) attraverso un materiale specifico, solitamente silicone, manualmente.

Ovviamente il risultato era strettamente legato alla bravura, alla manualità ed alla concreta situazione delle mucose/gengive del paziente; mentre oggi l’utilizzo di scansioni tridimensionali riduce notevolmente il margine di errore nella presa delle impronte.

Questo tipo di procedure è anche meno invasiva per il paziente a cui viene effettuata, in quanto non essendoci più materiali posti sulle arcate dentarie verrà evitato quel senso di vomito e fastidio spesso provocato.

Oggi le impronte vengono in molti casi prese attraverso una scansione intraorale effettuata per mezzo di una piccola telecamera tridimensionale in grado di assimilare tutte le immagini e catturare ogni dettaglio in maniera chiara e precisa.

Queste immagini digitali vengono poi elaborate da un software e mandate ad un macchinario (detto fresatore) che realizzerà il manufatto, ottenendo la produzione di una protesi dentale in tempi brevi, addirittura un’unica seduta.

Cerec.

 

Dimostrazione di queste grandissime innovazioni e del passaggio dall’era analogica a quella digitale è il Cerec.

Esso rappresenta la nuova frontiera del 3D.

 

CEREC consiste in un rivoluzionario sistema che permette al vostro odontoiatra di fiducia di eseguire le diverse fasi (partendo dalla preparazione, passando dall’impronta e arrivando alla vera e propria fabbricazione) in modo diretto e riducendo i tempi di realizzazione. Questo sistema consente la produzione di intarsi, la creazione di coroncine (singole o ponti) e faccette estetiche.

Ma vediamo nella pratica come funziona…

Tramite una piccola telecamera viene eseguita la scansione della bocca,evitando quindi le fastidiose impronte. In questo modo mucose, gengive e denti vengono proiettati in 3D e grazie ad un apposito software sarà possibile avere una visione reale della situazione orale e anche il paziente potrà vedere direttamente quale sarà il risultato finale.

Quindi, una volta acquisita l’immagine con questa speciale telecamera, questa viene trasformata in un’immagine tridimensionale, su cui verrà progettato il manufatto definitivo, sia esso un intarsio sia una corona.

 

A questo punto la dettagliata pianificazione viene inviata al fresatore, il quale inizierà a modellare il manufatto (partendo da un piccolo blocchetto di ceramica/resina) adoperando specifiche frese.

Il restauro definitivo verrà ultimato con dettagliate e personalizzate caratterizzazioni per poi essere cementato nella bocca del paziente.

Grazie a questo procedimento, sarà possibile ridurre notevolmente i tempi della riabilitazione protesica (e/o estetica), migliorando anche la qualità del lavoro e riducendo il disagio creato al paziente. La significativa riduzione dei tempi è l’altro lato della medaglia di questa importante innovazione tecnologica.

 

 

 

Nella foto possiamo osservare la telecamera usata per effettuare la scansione intraorale, grazie alle ridotte dimensioni risulta minimamente invasiva e poco fastidiosa per il paziente.

Concludiamo sottolineando come l’impronta ottica consenta al vostro odontoiatra di verificare in modo immediato la correttezza dell’immagine acquisita dallo scanner intraorale, permettendogli di eseguire, ove necessario, correzioni tempestive. In più questa impronta ottica verrà conservata e, ad esempio, potrà essere impiegata in situazioni future per la creazione di altri manufatti del paziente in questione.

Odontoiatria Hi-tech.

 

 

I vari software, i materiali innovativi e le ultimissime tecnologie sono i nuovi compagni dell’odontoiatria moderna.

Partendo dalla fase organizzativa (gestita attraverso agende digitali), passando per la fase di programmazione clinica (ad esempio per quanto riguarda la gestione di immagini in digitale) fino ad arrivare alla fase esecutiva, la tecnologia accompagna la professione odontoiatrica.

Tra gli aspetti positivi dell’era digitale vi è sicuramente quello di migliorare ed ottimizzare i protocolli operativi, grazie anche alla possibilità di poter vedere in anteprima attraverso immagini 3D il risultato finale dei vari trattamenti (siano essi estetici, implantari o protesici).

Anche dal punto di vista della diagnosi e del successo, mi riferisco soprattutto all’ambito implantare, la tecnologia consente una massima precisione, una riduzione dei tempi operativi ed aumenta notevolmente la riuscita e l’adattamento ai profili anatomici del paziente. A riguardo anche la creazione di dime chirurgiche è un esempio di efficienza ed efficacia del futuro trattamento implantare.

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Hi-tech, quindi, è sinonimo di studio qualificato e che accoglie l’approccio moderno e ne trae tutti i vantaggi possibili, combinandoli con le varie esigenze dei pazienti.

Spettrofotometro elettronico per la presa del colore

 

Lo spettrofotometro è una delle innovazioni tecnologiche in campo odontoiatrico.

Esso permette all’operatore di determinare il colore degli elementi dentali in maniera immediata, esatta ed obiettiva. L’utilizzo è semplicissimo: basta avvicinare questo strumento alla superficie dentale, dopodiché lo spettrofotometro eseguirà uno “scatto” con cui verrà fatta la misurazione del colore dando un risultato unico: si calcola che è addirittura doppio rispetto a quello ottenibile attraverso l’occhio umano.

I dati ottenuti (valori che vengono riferiti a specifici standard cromatici internazionali) possono essere trasmessi al proprio odontotecnico per la creazione di corone, intarsi e faccette estetiche o essere utilizzati per comprendere i risultati ed il colore di partenza di sbiancamenti professionali.

 

 

Concludendo…

Quindi: stampanti 3d, scanner intraorali, spettrofotometro e pianificazione ortodontica ed implantare digitale sono solo alcune delle novità tecnologiche che stanno dando vita ad una nuova era odontoiatrica.

Per i pazienti queste novità tecnologie digitali saranno sinonimo di maggiore sicurezza, minor disagio e riduzione di tempi delle cure odontoiatriche.

La ridotta invasività delle tecniche a disposizione dell’odontoiatra potrà aiutare anche nella gestione dello stress collegato al recarsi dal dentista: anche per i più piccini o per chi teme di più il riunito, monitorare le immagini dei propri denti in 3D attraverso un computer renderà la seduta dal dentista più “divertente” o, sicuramente, meno preoccupante.

La rivoluzione Hi tech, ormai, ha iniziato il suo corso in qualunque ambito, cambiando il modo di pensare ed agire non solo nella professione odontoiatrica, ma anche nella vita di ognuno di noi.

Per ridurre lo stravolgimento della nostra quotidianità è bene accoglierla da un lato, ma senza dimenticare che questa non sarebbe sufficiente se non accompagnata dalla professionalità e dalla preparazione dei vari operatori coinvolti nel suo utilizzo.

Al prossimo articolo!