Chewing-gum sì o chewing-gum no?  

 

 Gentili pazienti bentrovati.

Nell’articolo di questa settimana si parlerà di chewing-gum.

Al riguardo esistono diverse scuole di pensiero, c’è chi sostiene che nuocciano alla salute e chi invece li ritiene validi ausili della nostra salute orale.

Il nostro scopo è quello di fornire una conoscenza generale sull’argomento e fare un po’ di chiarezza.

 

Partiamo da un dato: la placca batterica.

La placca batterica è un aggregato, dall’aspetto opalescente ed appiccicoso, formato da batteri e residui di cibo e sostanze da questo provenienti che si deposita sulla superficie dentale. Essa risulta essere l’agente eziologico principalmente responsabile dell’insorgenza di carie e malattia parodontale (infatti all’interno del bio-film batterico è presente lo Streptococcus mutans, batterio responsabile delle suddette patologie). Per eliminarla e limitarne gli effetti negativi sarà fondamentale curare la propria igiene orale: lavare i denti almeno 3 volte al giorno (dopo ogni pasto principale), passare il filo interdentale e scovolini e sottoporsi a regolari sedute d’igiene orale professionale.

 

Ma cosa succede nel caso in cui non sia possibile procedere al lavaggio accurato dei denti dopo aver mangiato (ad esempio per impegni di lavoro o perché ci si trova in un luogo in cui non è possibile farlo)?

 

 

 

In questo caso si giocherà l’asso nella manica: il chewing-gum!

 

In questo senso possiamo sostenere che il chewing-gum rappresenti un utile integrazione per la nostra igiene orale, infatti grazie alla sua caratteristica di stimolare il flusso salivare contribuirà alla detersione delle superfici dentali (stimolando anche la remineralizzazione dello smalto dentale), riducendo la presenza di placca batterica e residui di cibo. La saliva ha un vero e proprio ruolo nella prevenzione di denti e gengive: essa oltre ad aiutare la pulizia delle superfici dentali contiene determinate sostanze ed enzimi (come ad esempio bicarbonati di sodio e lisozima) in grado di rinforzare i nostri denti e che mostrano un’importante azione anti batterica.

Ciò che risulta fondamentale, però, è che i chewing-gum siano senza zuccheri: come sappiamo gli zuccheri sono pericolosi per il benessere di denti e gengive, per questo sarà consigliabile limitarne l’assunzione ed optare per dei chewing-gum che non ne contengono!

 

 

Chewing-gum allo Xilitolo…

 

Molto spesso sulle etichette dei pacchetti di chewing-gum leggiamo contenente “xilitolo”, tale sostanza viene classificata come un dolcificante di origine naturale in grado di ridurre la quantità di batteri presenti nel cavo orale responsabili dell’insorgenza di carie.

Tale particolare zucchero presenta un contenuto di calorie estremamente ridotto rispetto allo zucchero normale (i dati che abbiamo a disposizione sono significativi: zucchero da tavola possiede 4 calorie per grammo, mentre lo xilitolo 2,1 calorie per grammo), in più lo xilitolo non è una sostanza di cui si nutrono i batteri contenuti nella placca batterica. Ricordiamo al riguardo che all’interno della nostra bocca convivono più di 600 specie batteriche differenti che trovano il loro nutrimento nel cibo che mastichiamo, producendo degli scarti acidi in grado di corrodere lo smalto dentale e favorire l’insorgenza di carie. Il chewing-gum senza zuccheri e con xilitolo non rappresenta quindi un cibo cariogeno (non rappresenta cioè un cibo in grado di creare una situazione idonea allo sviluppo di placca e carie).

 

 

 

Chewing-gum sì ma non sostituisce l’igiene orale quotidiana…

 

Risulta chiaro come masticare un chewing-gum sia un aiuto per la nostra salute orale (stimolando la salivazione che favorisce la detersione delle superfici dentali, riducendo la quantità di batteri, il livello di acidità orale e rinforzando i nostri denti) ma ciò non deve escludere l’igiene orale quotidiana!

Fondamentale per la salute orale resta la cura quotidiana di denti e gengive:

Lavare scrupolosamente i denti dopo ogni pasto, utilizzare il filo interdentale e gli scovolini, effettuare regolari sedute d’igiene orale professionale e controlli dal proprio odontoiatra di fiducia sarà fondamentale per mantenere in salute il nostro cavo orale!

Il chewing-gum sarà solo “coadiuvante” di spazzolino, dentifricio, filo interdentale ed alimentazione, non un loro sostituto!

 

 

Ed ecco di seguito qualche dato sul tema…

Una ricerca italiana, pubblicata anche su “Clinical Oral Investigations”, ha effettuato uno studio su dei ragazzi in età scolare. Una parte di questi ha consumato chewing-gum allo xilitolo ed utilizzato regolarmente lo spazzolino e dentifricio nella propria igiene orale quotidiana. Dopo circa sei mesi, in questi ragazzi, si è mostrata una riduzione di oltre l’80% dello sviluppo di lesioni cariose rispetto a coetanei che non masticano chewing-gum.

Un altro studio interessante è quello condotto dall’Università di Groningen (Paesi Bassi). Attraverso tale ricerca è emerso che masticare un chewing-gum non zuccherato per una decina di minuti favorirebbe l’eliminazione di moltissimi batteri, abbassando il potenziale microbico salivare e riducendo la formazione di placca batterica. Tale capacità di “intrappolare” i microbi del cavo orale nel chewing-gum masticato risulta maggiormente efficace nei primi minuti di masticazione, cioè fino a quanto la gomma rimane elastica e maggiormente adesiva.

Sì al chewing-gum come sostegno alla nostra igiene orale, ma senza esagerare…

Perché?

Abbiamo avuto modo di comprendere gli effetti positivi legati al consumo di chewing-gum, ma come in tutte le cose l’eccesso non fa mai bene! Masticare troppi chewing-gum potrebbe recare danni per essenzialmente due motivi:

  1. Masticare per molte ore al giorno, comporterebbe una sollecitazione eccessiva dei muscoli addetti alla masticazione e un sovraccarico a livello mandibolare, il quale potrebbe sfociare in dolori alla mandibola e all’ATM (articolazione temporo-mandibolare)
  2. Una masticazione eccessiva senza conseguente deglutizione di cibo causerebbe un aumento della produzione di acidi da parte del nostro stomaco, comportando fastidiose conseguenze per la nostra salute.

 

Conclusioni…

Masticare il chewing-gum dopo i pasti sarà un valido alleato e sostegno della nostra igiene orale! Sarà infatti un sostegno nella rimozione di residui di cibo dai denti ed aumenterà la salivazione, comportando uno spostamento basico del PH e della cavità orale, con conseguente inibizione nello sviluppo della carie e della malattia parodontale.

Lo sapevi che?

Spesso il chewing-gum è anche chiamato “chicles” e tale nome deriva dal nome della pianta (Chicle, appunto) da cui già gli antichi Maya estraevano questa “gomma” commestibile!

La versione attuale di chewing-gum venne invece brevettata a fine 1800 da un americano di nome William Semple.