Dormire a bocca aperta aumenta il pH acido con rischio erosione smalto.

Gentili pazienti, bentrovati! Questa settimana vedremo insieme quali effetti ha la qualità del sonno, non solo sulla nostra salute generale ma su quella orale.

 

 

L’Accademia italiana Conservativa ( AIC) ci ricorda come russare o dormire respirando a bocca aperta possa essere una delle cause dell’insorgenza di carie.

Tale affermazione è la conseguenza di vari studi scientifici che sostengono, appunto, come l’abitudine di dormire a bocca aperta conduca ad un calo del pH del cavo orale, il quale renderà lo smalto più esposto al rischio carie e di comparsa di demineralizzazioni.

Come sostenuto dagli esperti dell’AIC, tale rischio cresce significativamente sia nei soggetti che soffrono di apnee ostruttive notturne (OSAS) sia nei bimbi che, a causa di frequenti raffreddori e/o allergie, respirano gran parte delle ore di sonno a bocca aperta.

Il professor Braschi sostiene che “Il nostro organismo è strutturato in modo che la respirazione avvenga dal naso, quando non succede nell’ambiente del cavo orale si crea uno squilibrio pericoloso”.

Dagli studi condotti emerge come il fisiologico pH del nostro cavo orale cali in modo notevole all’aumentare dell’acidità della bocca: un ambiente acido ed un pH basso favoriscono significativamente l’erosione e l’indebolimento dello smalto dentale, di conseguenza il rischio di contrarre carie sarà molto più alto.

 

Gli studi effettuati su adulti e piccini confermano come una scorretta respirazione comporti squilibri del pH intra-orale. Il rischio principale di uno squilibrio orale di questo tipo sarà la scarsa capacità di neutralizzare l’ambiente acido, conducendo alla distruzione ed erosione sia dei tessuti dentali esistenti sia dei materiali utilizzati dall’odontoiatria conservativa.

Le statistiche ci indicano un aumento di circa il 37% del rischio di sviluppare patologie cariogene nei soggetti che dormono a bocca aperta rispetto a coloro che non soffrono di disturbi respiratori durante il sonno.

Respirare con la bocca aperta rende asciutto il cavo orale ed il continuo passaggio di aria nella nostra bocca renderà secche le mucose e farà evaporare lo strato di saliva protettivo ( composto da enzimi antibatterici e sali minerali) il quale assicura:

  • la protezione dello smalto dentale,
  • una buona detersione delle superfici dentali,
  • il bilanciamento del pH,
  • consente la remineralizzazione dello smalto dentale,
  • contrasta i batteri che producono gli acidi.

 

Quindi la secchezza orale influenza notevolmente la nostra salute orale, facendo alzare i livelli di acidità e alterando la nostra flora batterica orale causando non solo l’insorgenza di carie ma anche di irritazioni e, in generale, infiammazioni gengivali.

Per evitare e limitare il più possibile conseguenze negative sulla salute orale è perciò fondamentale capire e risolvere i disturbi che compromettono una buona respirazione durante il sonno sia negli adulti che nei bambini.

Dato allarmante è quanto spesso (stiamo parlando di circa il 75-80% dei casi) le patologie del sonno non vengono diagnosticate. Risulterebbe invece essenziale riconoscere tale problema sia per poter risolvere i disturbi della respirazione (riducendo i rischi cardiovascolari ad essi connessi), sia per ridurre i rischi per la salute dei nostri denti. 

 

Lo sapevi che?

 

La maggiore presenza di lesioni cariose, stomatiti e di infiammazione gengivale è stata riportata da diverse ricerche condotte sui bambini che mostrano come respirare male di notte ( ad esempio a causa di allergie, asma e raffreddori) aumenta notevolmente la percentuale di carie sui dentini da latte.