Sindrome apnee notturne.

Cari pazienti, bentrovati!

Nel seguente articolo scopriremo le caratteristiche della sindrome delle apnee ostruttive del sonno e la cui definizione medica è Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome – OSAS). Prima di tutto ricordiamo come con tale termine si indichi una patologia cronica molto diffusa e caratterizzata da pause/intervalli della respirazione durante il sonno. Questi episodi possono essere di apnea completa (apnea) o parziale (ipopnea). Tale fenomeno risulta legato ad ostruzioni delle vie aeree (che determinerà uno sforzo respiratorio che potrà comportare variazioni della frequenza cardiaca, aumento dei valori della pressione e disturbi del sonno) e potrà avere conseguenze molto gravi per la nostra salute generale (come ad esempio infarti, cardiopatie ed ipertensione).

 

 

Come si manifesta tale fenomeno?

Prima di elencare i sintomi maggiormente diffusi nei soggetti affetti da OSAS è importante ricordare che questi si verificheranno sia durante il giorno, sia durante la notte (in quanto le apnee si verificheranno principalmente di notte ma, il sonno disturbato avrà effetti anche durante il giorno).

 

I principali sintomi sono:

  • Russamento abituale,
  • Pause durante la respirazione notturna
  • Risvegli con sensazione di soffocamento
  • Nicturia (ripetuta necessità di urinare durante il sonno)
  • Sonnolenza
  • Xerostomia (riduzione salivazione durante il sonno)
  • Aumento/ eccesso sudorazione
  • Sbalzi d’umore
  • Cefalea mattutina
  • Perdita di attenzione e concentrazione
  • Sensazione di stanchezza

 

Vediamo ora quali sono i fattori e le caratteristiche che favoriscono l’insorgenza delle apnee notturne:

  • Aumento significativo di peso, sovrappeso od obesità,
  • Abuso di alcolici
  • Fumo
  • Deviazioni del setto nasale o polipi nasali
  • Lesioni ostruttive (es. cisti) laringofaringee
  • Invecchiamento
  • Utilizzo di determinati farmaci
  • Situazioni anatomiche particolari (come ad esempio anomalie/dismorfismi cranio-facciali-faringei) che contribuiscono al restringimento delle vie aeree respiratorie superiori.

 

Diagnosi dell’OSAS e ruolo dell’odontoiatra.

Prima di tutto occorre partire da alcuni dati significativi, primo fra tutti l’incidenza di tale fenomeno: essa si aggira intorno al 5% negli uomini e al 2% nelle donne nella fascia d’età 40-60 anni.

L’impatto socio-sanitario di tale patologia ha spinto la comunità medica ad effettuare nuove ed ulteriori ricerche ed approfondire le conoscenze a riguardo, compiendo importanti passi su diagnosi e trattamenti dei disturbi del sonno.

Tra i principali scopi vi è quello di porre in essere una strategia informativa, per permettere alle persone di avere una maggiore consapevolezza su tale argomento.

Le statistiche ci dicono che le roncopatie (ossia il rumore respiratorio durante il sonno) ed il russamento riguardano circa il 40% della popolazione e, nonostante tale fenomeno venga sottovalutato, risulta essere sinonimo di disturbi della respirazione notturna.

Il diffuso russamento notturno è la conseguenza diretta di una ipotomia muscolare (ossia una riduzione del tono di un organo) che spinge alcuni muscoli ed organi a vibrare nel momento in cui passa l’aria, originando in questo modo il russamento. Altra conseguenza di tale rilassamento muscolare può essere la retrusione linguale, per via appunto di questo disequilibrio fra muscoli dilatatori e pressione durante la respirazione.

La Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno risulta essere una condizione patologica con un’evoluzione progressiva e necessita un corretto e tempestivo riconoscimento da parte dello specialista.

 

Primo passo per diagnosticare l’OSAS sarà sicuramente quello di interpellare il proprio partner o famigliari per sapere se si siano mai accorti di russamenti o di interruzioni durante la respirazione notturna.

Ulteriore metodo per valutare la presenza di tale patologia sarà effettuare esami specifici come polisonnografia e monitoraggio cardiaco e respiratorio completo (poligrafia respiratoria), i quali permetteranno di registrare che cosa avviene durante il sonno del soggetto interessato.

Ricordiamo come tali mezzi per diagnosticare l’OSAS risultino di non semplice accesso per la popolazione e, per questo, si sta tentando da più parti il favorirne l’accesso.

 

Proprio per le zone fisiologiche ed anatomiche coinvolte in questo processo sarà necessario un approccio multidisciplinare: le patologie che riguardano le vie aeree superiori hanno a che fare con l’apparato respiratorio e digerente.                                                                                          Di conseguenza i professionisti che potranno intercettare e diagnosticare tale tipo di disturbo saranno molteplici: otorinolaringoiatra, cardiologo, pneumologo, odontoiatra, chirurghi maxillo-facciali, ecc.                                                                                                                         Spesso un singolo professionista non è sufficiente per comprendere e curare tali disturbi, e per questo, risulterà vincente l’associazione e lo scambio di pareri tra specialisti: riunendo diverse competenze sarà più facile comprendere e risolvere il problema in questione attraverso terapie adeguate!

Quando diciamo che la patologia coinvolge il settore di competenza dell’odontoiatra intendiamo il fatto che alla base del disturbo possono esserci disequilibri e dismorfie che riguardano distretti che vengono sottoposti all’attenzione ed alla cura dell’odontoiatra; come ad esempio: ipotrofia del mento, malocclusioni, ipertrofia di strutture molli (ad esempio a livello di palato o tonsille).

Riferendoci al ruolo dell’odontoiatra, questo risulta centrale in quanto è sicuramente la figura professionale specialistica presso cui la maggior parte di persone si reca con una certa frequenza (per controlli periodici, sedute d’igiene orale professionale, ecc.).

L’odontoiatra attraverso la valutazione del cavo orale (in cui rientrano: lo stato di salute di denti, gengive e parodonto, l’occlusione dentale, lo stato funzionale di articolazioni temporo-mandibolari, muscoli masticatori, presenza di reflusso gastro-esofageo, bruxismo, stato di acidosi metabolica, problemi posturali, ecc.) svolgerà una vera e propria funzione di “vedetta”, essendo tra i primi in grado di segnalare e diagnosticare questa particolare patologia.

A riguardo, il ruolo chiave dell’odontoiatra è stato comprovato dalle Linee Guida nazionali redatte dal Ministero della Salute: il dentista ricopre un ruolo centrale per la diagnosi e per il trattamento terapeutico delle Sindromi delle Apnee Ostruttive del Sonno.

La diagnosi e la decisione sul percorso terapeutico per russamento ed OSAS da intraprendere risulterà essere, come abbiamo avuto modo di esporre,  multidisciplinare. Ciò nonostante la scelta sull’utilizzo e sulle caratteristiche di un possibile dispositivo orale a scopo terapeutico da indossare risulteranno essere di competenza dell’odontoiatra.

 

Conseguenze dell’OSAS

Soffrire di OSAS avrà effetti sulla salute generale, nello specifico potranno notarsi:

  • Stanchezza diurna
  • Cefalee
  • Difficoltà di concentrazione
  • Deficit cognitivi più o meno gravi (da deficit di attenzione fino a disturbi della memoria)
  • Sbalzi d’umore (con tendenza a stati depressivi)
  • Impotenza sessuale
  • Aumento rischio d’incidenti stradali (circa 7 volte superiore rispetto ad un soggetto sano)

 

Nel caso in cui non venisse tempestivamente diagnosticata questa sindrome si rischierebbe di compromettere seriamente la propria salute, soprattutto sul lungo periodo, in quanto chi soffre di OSAS avrà maggiori possibilità di avere:

 

  • Malattie cardiovascolari (dovute ai ripetuti episodi di ipossia e delle oscillazioni della frequenza cardiaca durante le apnee notturne),
  • Sviluppare insulino-resistenza,
  • Tendenza all’obesità,
  • Complicanze pre-operatorie
  • Soffrire di depressione e bipolarismo.

 

 

Impatto socio-sanitario delle apnee notturne…

OSAS ad oggi rappresenta un vero e proprio problema sociale, sia per la vasta diffusione del problema, sia per la mancanza di conoscenze a riguardo. Basta pensare al fatto che solo ad un paziente su 4 è stata effettuata una diagnosi precoce che riconosca tale problema e che circa l’85% di chi soffre di Apnee Ostruttive del Sonno non risulta averne consapevolezza!

Il problema è che chi soffre di tale patologia cronica e non inizia una terapia consona per curarla potrà correre rischi molto seri: problemi respiratori, pessimo riposo, bruschi risvegli potranno compromettere l’attenzione durante il giorno ed esponendo il soggetto al rischio di addormentarsi in qualsiasi momento, ad esempio durante la guida (diventando un serio pericolo per sé e per gli altri).

La situazione italiana è aggravata dal fatto che, oltre ad esserci un atteggiamento superficiale che sottovaluta il problema, non vi siano sufficienti ed adeguate strutture organizzate.

 

OSAS ed incidenti stradali…

Dalle statistiche emerge un dato allarmante: oltre 7,5mila incidenti stradali risultano essere causati dall’OSAS. Questo perché gran parte degli incidenti stradali sono conseguenza di colpi di sonno che colpiscono guidatori che soffrono di OSAS.

Ed ora qualche dato di ricerche condotte negli scorsi anni:

Nel 2014, in Italia, si sono verificati oltre 7000 incidenti stradali causati da autisti affetti Obstructive Sleep Apnea Syndrome. Il numero di morti è ammontato a 230 e oltre 12.000 feriti, portando con sé un costo sociale di oltre 1 miliardo di euro.

Proprio per questi motivi (pericolo di morte, costi socio-sanitari ed impatto sulla salute pubblica) si rende necessario prevenire ed adottare adeguate cure e trattamenti nei confronti dei soggetti affetti da questa patologia.

Anche il legislatore è intervenuto a riguardo, tramite una direttiva europea del Codice della Strada in cui si prevedono dei limiti nel rinnovo o nel rilascio della patente a conducenti che soffrono di disturbi del sonno causati da apnee ostruttive notturne

 

Lo sapevi che?

L’apnea notturna può durare da 8-9 secondi fino ad 80-90.

Spesso le apnee causano il risveglio (anche solo per qualche secondo) del soggetto che ne è affetto e tutto ciò può avvenire anche più di 100 volte in una notte, ma il giorno dopo non vengono nemmeno ricordate: si avvertirà solo una profonda stanchezza per via del mancato riposo!

Anche i più piccini potrebbero mostrare episodi di roncopatia, in molti casi legati ad ipertrofia tonsillare o adenoidea (facilmente risolvibili tramite l’asportazione chirurgica di tali tessuti).

L’OSAS colpisce circa 6 milioni di italiani.

 

Concludiamo tale articolo sottolineando come sia importante effettuare controlli del proprio stato di salute e quanto sia importante fidarsi ed affidarsi al proprio odontoiatra che, in moltissimi casi, sarà il primo specialista in grado di intercettare e diagnosticare patologie che non riguardano solo ed esclusivamente la bocca ed il cavo orale.

 

Per ulteriori informazioni consulta il sito:

https://www.andi.it/allarme-apnee-notturne-universita-e-dentisti-andi-in-prima-linea/